L"intervista completa dell"ambasciatore Jeremic al Giornale Diplomatico
1.Distinta Sig.ra Ambasciatrice Mirjana Jeremic, prima di tutto permettetemi di congratularmi con Lei per la Sua nuova posizione diplomatica e di augurarLe molto successo. Recentemente Lei ha assunto la direzione dell'Ambasciata della Repubblica di Serbia a Roma. Come ha trovato questa ambasciata e con quali pensieri viene in Italia, dopo una notevole carriera diplomatica?
Vorrei, innanzitutto, sottolineare che per me è un grande onore assumere le funzioni dell’Ambasciatore della Repubblica di Serbia in Italia. Questo ruolo è già di per sé una grande sfida nella carriera diplomatica, e soprattutto in un paese che è uno dei più importanti partner della Serbia e con il quale stiamo costruendo delle relazioni solide, intense e di amicizia.
Vengo da Belgrado a Roma con una forte volontà e disponibilità di contribuire allo sviluppo a tutto spiano della nostra cooperazione, al rafforzamento delle nostre relazioni istituzionali e ai nuovi proficui contatti, che andranno di pari passo con i nostri tempi e che risponderebbero alle necessità attuali delle nostre società. Quando lo dico, significa che mi dedicherò in particolare al proseguimento del supporto dell’Italia ad una quanto più celere adesione della Serbia all’Unione Europea e a tutti gli ambiti di cooperazione che possano contribuire in modo significativo alla crescita della nostra economia e delle nostre società, il che è al contempo anche il cammino tracciato dai Governi dei due Paesi nel periodo precedente.
Vorrei in occasione esprimere anche la soddisfazione per il fatto che in un certo senso continuo la tradizione delle donne ambasciatori in questo paese. Inoltre, sottolineerei che anche la composizione diplomatica dell’Ambasciata a Roma, ma anche dei nostri Consolati a Milano e a Trieste, è prevalentemente femminile. Considero che anche attraverso l’affermazione e la valorizzazione dell’operato delle donne diplomatiche di carriera possiamo dare una particolare impronta al nostro lavoro in questa straordinaria capitale europea.
2.Le relazioni tra Serbia e Italia sono caratterizzate da una dinamica importante, sia a livello economico che culturale e accademico. Quali sono i punti di forza di queste relazioni così particolari?
Siamo molto orgogliosi che il nostro partenariato bilaterale, che è di carattere strategico, si stia sviluppando di anno in anno a reciproco beneficio. Direi che praticamente non esista il settore in cui non ci sia una qualche forma di cooperazione. La costanza e la molteplicità sono, dunque, due qualità importanti delle nostre relazioni. Inoltre, evidenzierei la loro alta qualità e dinamicità. Grazie all’interesse e all’impegno comune dei due Governi, nell’anno scorso abbiamo raggiunto un nuovo livello di qualità nelle nostre relazioni bilaterali, a cui aggiungerei anche un numero importante di visite istituzionali. Come quella più rilevante, segnalerei la visita di Giorgia Meloni a Belgrado, occasione nella quale è stata riaffermata la reciproca fiducia nella prospettiva dello sviluppo dei nostri rapporti. Inoltre, abbiamo avuto la conferma della disponibilità italiana a proseguire a dare il supporto al percorso europeo della Serbia e della Regione dei Balcani Occidentali, del che siamo molto grati come paese.
Come secondo evento di rilievo che ha segnato l’anno scorso, evidenzierei il Forum di business e di ricerca Serbia-Italia, tenutosi il 21 e il 22 marzo a Belgrado, inaugurato, da parte italiana dal Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, e da parte nostra dal Presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vučić. In occasione sono stati sottoscritti 13 accordi bilaterali, compresa la istituzione del Comitato Congiunto dei due Ministeri degli Affari Esteri, il che sarà uno dei miei compiti nel prossimo periodo.
Dunque, l’economia è un forte stimolo per la cooperazione. L'Italia è da anni uno dei principali partner economici della Serbia. Nel 2022 abbiamo raggiunto il valore record degli scambi commerciali di 4,8 miliardi di euro e l’Italia è stata il 3° partner commerciale della Serbia riguardo al valore delle merci. Di contro, la Serbia è il principale partner commerciale dell'Italia nei Balcani Occidentali, realizzando un terzo degli scambi totali di merci nella nostra regione. Siamo soddisfatti che sul nostro territorio operano ben 1.200 aziende a maggioranza di capitale italiano e circa 140 imprenditori, creando 23 mila posti di lavoro diretti e 50 mila indiretti. Proprio grazie alla sua posizione geografica e ai numerosi incentivi e agevolazioni statali la Serbia ha attirato il 63% di tutti IDE nel Balcani occidentali. Un’altra importante novità che abbiamo registrato alla fine del 2023 è stata l’apertura degli uffici della SACE, della Simest, e della Cassa depositi e Prestiti che insieme creano un sistema per la promozione delle attività imprenditoriali e per il sostegno agli investimenti italiani all’estero. Dal nostro punto di vista questo sviluppo rappresenta un ulteriore segnale della fiducia del sistema paese italiano in Serbia come un punto di riferimento per le imprese italiane che operano nei Balcani.
Sul piano culturale, l’Italia come potenza culturale europea e internazionale è molto presente in Serbia. Da parte mia, ho intenzione di lavorare in particolare sull’affermazione della nostra cooperazione culturale e artistica, nonché sulla presentazione dei nostri artisti in Italia, soprattutto quegli emergenti. Ritengo che da un paese come Italia possiamo imparare davvero tanto. Mi impegnerò affinché si stabiliscano i contatti tra i nostri enti di cultura laddove esista la possibilità di cooperare nell’ambito bilaterale, europeo o internazionale. Sono molto soddisfatta per il fatto che il mio mandato inizia in concomitanza con la firma di un importante accordo sul campo della cultura. Ossia, con la ratifica dell’Accordo di coproduzione cinematografica tra la Serbia e l’Italia, è stato fatto un passo importante verso la cooperazione in quel campo, una migliore conoscenza degli autori cinematografici e delle attività congiunte nelle opere cinematografiche, la creazione di un nuovo modello di cooperazione, che ha delle potenzialità di avvicinare tramite l’arte cinematografica le nostre culture e le nostre società contribuendo ad una migliore intesa reciproca.
Per quanto riguarda l’istruzione e la ricerca, sottolineerei in particolare il Forum d’Innovazione organizzato nel dicembre scorso a Belgrado, tra la Serbia e la Regione Lombardia. Il messaggio lanciato da questo importante evento è che la Serbia è disposta a condividere la sua proficua esperienza sul campo di trasformazione digitale con l’Italia ideando nuovi e congiunti obiettivi e progetti. Sottolineerei che all’interno del Forum sono stati firmati diversi accordi, tra cui anche l’accordo di cooperazione tra AREA, parco tecnologico di Trieste, e 4 parchi tecnologici serbi (Belgrado, Niš, Čačak, Novi Sad) nonché i protocolli di cooperazione tra le università serbe e italiane.
3. La comunità serba è una delle comunità più importanti della Penisola. Come si relaziona la diplomazia serba con questa comunità che ha una storia estremamente interessante e una rilevanza su più livelli?
Tutelare i rapporti con la propria diaspora rappresenta un importante compito di ogni Ambasciata. La maggior parte di più di 32.000 dei nostri connazionali in Italia sono concentrati nelle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia. L’Ambasciata si impegna nel suo lavoro quotidiano a mantenere il contatto con i propri cittadini e a consolidare le relazioni dei serbi residenti in Italia con il loro paese d’origine, tutelando i loro diritti e interessi ai sensi della Convenzione di Vienna sui rapporti consolari. I rapporti con la diaspora serba si tutelano anche attraverso l’organizzazione di vari eventi culturali, quali concerti, serate letterarie, mostre, e tutte le altre attività che mirano a rafforzare i legami con la Serbia.
Grazie al progetto del Ministero dell’Istruzione della Serbia, sul territorio italiano sono attive 11 scuole aggiuntive di lingua serba nelle città settentrionali, dove abita la maggior parte dei nostri connazionali. Nel resto del territorio italiano, sono organizzate e si svolgono con successo le lezioni online di lingua e di cultura serba per tutti i bambini di età scolastica della nostra comunità. In questa maniera, siamo riusciti a introdurre anche alcuni nuovi modelli di istruzione che si sono dimpostrati molto proficui confermando, per nostra soddisfazione, che i ragazzi e i genitori sono molto interessati a far parte dei programmi educativi di questo tipo. I nostri connazionali si sono per lo più integrati bene nella società italiana, preservando al contempo i legami con la Serbia. Essi rappresentano una base forte, un importante potenziale sociale e un particolare un ponte tra le nostre comunità.
4. Quali sono le proiezioni dell'ambasciata che Lei guidera per i prossimi sei mesi? Ci sono determinate priorità o esigenze che deve soddisfare?
Quando si tratta della dimensione bilaterale della cooperazione, per noi rimane molto importante che le iniziative avviate proseguano e si ottimizzino. Il nostro interesse è di realizzare nell’anno in corso il vertice dei due Governi a Belgrado, alfine di poter rafforzare pienamente la nostra cooperazione strategica. Siamo contenti che quest’anno, il Forum di Business e Ricerca, dopo Belgrado, avrà la seconda edizione a Trieste, città che per noi ha una rilevanza particolare in virtù dei legami storici e culturali e di una comunità serba abbastanza numerosa. Una delle mie priorità immediate sarà proprio rafforzare cooperazione complessiva, a reciproco beneficio, con le regioni italiane. Mi impegnerò per promuovere la Serbia come ospite dell’EXPO 2027, che si terrà a Belgrado, dal 15 maggio al 15 agosto 2027, sul tema „Gioca per l’umanità“. Questa mostra internazionale è vista dalla Serbia come una grande opportunità di sviluppo e di investimenti. Inoltre, il nostro Paese nei prossimi tre anni avrà la presidenza del Partenariato Globale per l’Intelligenza Artificiale (GPAI), il che consideriamo anche un’occasione per fare progressi in quel campo collaborando con i migliori, e soprattutto con i nostri partner italiani.
Nel campo della cultura, vorrei sottolineare che, come anche negli anni precedenti, la Serbia sarà presente alla 60^ Biennale di Venezia, che sarà inaugurata il prossimo aprile. Quest’anno il nostro Paese sarà presentato con il progetto „Exposition Coloniale“ dell’artista Aleksandar Denić. Colgo l’occasione per invitare tutti coloro che ne avranno la possibilità a visitare il padiglione serbo e a conoscere questo progetto davvero valido e, alla luce del contesto odierno internazionale, attuale. Tutti gli eventi pianificati hanno, tra l’altro, come obiettivo dare una maggiore visibilità del nostro Paese in Italia e soprattutto affermare le nostre potenzialità di cooperazione perché la Serbia si possa presentare nel miglior modo possibile tramite la conoscenza, innovazione, intraprendenza, cooperazione tra i giovani, scienza e cultura. Sono convinta che proprio in questi ambiti e lavorando insieme con l’Italia possiamo raggiungere risultati eccezionali.