29 gennaio 2018
Il Primo Vice Presidente del Governo e Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Serbia, Ivica Dacic, ha parlaro con il Presidente del Congresso Internazionale Ebraico, Ronald Lauder, ai margini della Conferenza Internazionale sulla responsabilità delle istituzioni, degli stati e degli individui nella lotta all’antisemitismo nella Regione dell’OSCE, tenutasi a Roma il 29 gennaio u.s..
Gli interlocutori hanno espresso congiuntamente la preoccupazione per le esternazioni, sempre più frequenti, dell’antisemitismo nel mondo, e soprattutto in Europa, e hanno giudicato inaccettabili i tentativi di una rivisitazione storica.
Ronald Lauder ha sottolineato che gli ebrei di tutto il mondo sono grati per tutto quanto la Serbia aveva fatto nel passato, specialmente alla luce delle stesse vittime serbe, e che pertanto apprezzano molto il modo in cui la Serbia si rapporta oggigiorno con la propria comunità ebraica.
Il Ministro Dačić ha sottolineato che la Repubblica di Serbia e lui personalmente tengono particolarmente alla preservazione del ricordo delle vittime dell’Olocausto e alla lotta a quelli che sminuiscono l’entità dei crimini commessi giustificando chi li aveva commessi, e che noi non abbiamo mai commesso i crimini nei confronti degli ebrei. Ha insistito sul fatto che la Repubblica di Serbia è il primo paese che ha adottato la legge per l’applicazione della Dichiarazione di Terezin rimuovendo le conseguenze del sequestro delle proprietà delle vittime dell’Olocasto, il che ha riscontrato la soddisfazione di Ronald Lauder.
Nel suo intervento, il Presidente del Congresso Internazionale Ebraico si è particolarmente soffermato sui tentativi della rivisitazione e della relativizzazione dell’Olocausto e di tutti i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale.
Inoltre, ha condannato l’ondata della destra estrema nonché dei partiti filonazzisti consentiti da alcuni paesi europei.
Ronald Lauder si è espresso positivamente sul ruolo del Presidente della Russia, Vladimir Putim, e sul suo impegno personale nella lotta all’antisemitismo, sottolineando che oggigiorno gli ebrei godono maggiori libertà a Mosca che a „Parigi, Londra, Malmö o Berlino“